martedì 3 settembre 2013

La vendemmia del diavolo.... (Lettere dal cane/3)


Miei preziosi fratellini,

mi faceva sempre molto sorridere quando in seminario minore, arrivando all'inizio dell'estate e quindi delle vacanze, il nostro padre spirituale citava un'antico adagio in voga nei seminari: "ricordatevi che l'estate è la vendemmia del diavolo". 
Diavolo? 
Cos'è questo diavolo?
Cos'è il male?
Ma posso ancora credere a tutto questo?
Il male non è forse un'azione sbagliata il cui unico responsabile è e rimane l'uomo?

Tutte queste domande mi attraversavano la testa e il cuore. Con il tempo ho dovuto capire (a spese mie) che il diavolo non è solo un simbolo di ciò che di sbagliato esiste nelle scelte dell'uomo. Il diavolo e il male, o come lo si voglia chiamare, sono 'qualcuno' e non sono solo quel vuoto che viene lasciato dall'assenza di bene.
Con il tempo ho compreso le parole di San Paolo agli Efesini che vi ripropongo integralmente:

"Per il resto, attingete forza nel Signore e nel vigore della sua potenza. Rivestitevi dell'armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del diavolo. La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti.
Prendete perciò l'armatura di Dio, perché possiate resistere nel giorno malvagio e restare in piedi dopo aver superato tutte le prove". (Efesini 6, 10-13)

Vi è chiaro il concetto?

SIAMO IN GUERRA. E non possiamo permetterci di comportarci come donnicciole (che non sono le donne!!) o come eterni adolescenti. Non è una figura simbolica questa guerra. Questo combattimento è in atto e noi stiamo nel bel mezzo del campo di battaglia. Gesù ha già vinto, ma tutto ciò che ci separa dall'ultimo giorno, cioè dal giorno in cui questa vittoria chiuderà la storia, è in mano alla nostra libertà, alla nostra responsabilità. Ed essendo una guerra dobbiamo aver ben chiaro cosa usa il nemico per attaccarci, per farci perdere, per assestarci quel colpo di (dis)grazia che ci fa sperimentare l'inferno, cioè quell'atroce angoscia e tristezza mescolati alla solitudine che assorbono tutto il senso della nostra vita. Una mancanza di amore letale che potrebbe essere eterna per ciascuno di noi...

Il male, il diavolo, quello di "la sotto" ha delle caratteristiche che se riportiamo dentro la nostra vita diventano mortifere.

Egli è:

DISOBBEDIENTE
DISORDINATO
DISCORDE
MENZOGNERO

E' anche tante altre cose, ma mi interessa focalizzarci su queste 4 caratteristiche che dobbiamo estirpare con tutto noi stessi dalla nostra vita. 

Innanzitutto è DISOBBEDIENTE. Il disobbediente non è uno che non esegue degli ordini impartiti, è innanzitutto qualcuno che non ascolta. Obbedire, infatti viene da una parola che è composta da ob + audire, che significa: 'mettersi in ascolto di'. Dovremmo domandarci: io ho qualcuno a cui "obbedisco"? Cioè ho qualcuno che ascolto in maniera profonda come un principio oggettivo a me che mi strappa dalla logica dei ragionamenti che si mordono la coda e dalle emozioni altalenanti? Se noi siamo disobbedienti, cioè se non obbediamo a qualcuno, siamo in balia di colui che è il 'disobbediente' per eccellenza. Per convincerci ad essere disobbedienti ci insinua dei ragionamenti che suonano un po così: "io sono libero, e non ho bisogno di sottomettermi a nessuno". "La mia libertà è assoluta e sono capace di dirigermi da solo"; "Sono abbastanza intelligente e non ho bisogno del consiglio degli altri". Questa presunzione di "essere liberi da soli", in realtà ci rende schiavi. Perchè la libertà funziona solo se è relativa alla realtà, a un principio oggettivo a me, fuori di me, che mi strappa dalla solitudine e mi mette sul sentiero sicuro delle cose vere. Esattamente come qualcuno che cadendo in un burrone, pensa di tirarsene fuori prendendosi da solo per i capelli... Abbiamo bisogno di 'qualcuno' fuori da quel burrone che ci tiri fuori e ci ridoni libertà proprio perché infrange la solitudine di quel burrone. Se non saremo OBBEDIENTI saremo manovrati. Attenti, però, l'obbedienza non è a chiunque ma solo a chi il Signore  mette dentro la nostra vita come aiuto e che molto spesso non ci scegliamo da soli (confessore, guida spirituale, fratelli custodi, etc.). Tante volte queste persone non sono persone degnissime, ma Dio usa "ciò che è stolto per confondere i sapienti; e ciò che è debole per confondere i forti". Lo sperimento da prete. Mi accorgo di essere il peggiore peccatore di tutti e il più indegno nel portare la dignità sacerdotale, ma quando agisco come suo servo, come suo 'ambasciatore', è la Grazia che opera in me non io. Molte volte mi domando come possa il Signore agire attraverso la mia infedeltà, la mia piccolezza, la mia superbia, la mia fragilità, la mia umanità strampalata, ma poi mi ricordo che Dio è tale perché può agire non 'grazie a me' ma 'nonostante me'. 

DISORDINATO. Qui ci verrà un po da ridere perché ci domandiamo cosa centri l'ordine con la battaglia contro il male. Fratellini miei centra moltissimo. L'ordine e l'unità interiore che ci dona Dio si costruisce e lo si accoglie attraverso l'ordine esteriore. Dentro la nostra vita c'è ordine? Ordine negli orari, nel sonno, nel cibo, nelle nostre stanze, nelle nostre case, nella maniera che abbiamo di trattare il nostro corpo. Se tu vuoi vincere contro il male devi aggrapparti all'ordine. Non farete nessun passo in avanti finchè non pretenderete ordine dentro la vostra vita. Fermatevi, quindi, e domandatevi che ordine c'è. Riproporzionate tutto: Orari, modi, mobili, gesti, atteggiamenti, igiene, precisione, cura, bellezza intorno e su di voi. Molti dei nostri sforzi sono vanificati proprio perché si poggiano su una vita disordinata che inizia caoticamente la mattina (senza orari) per poi proseguire durante tutta la giornata (disordine nello studio e nel lavoro) e concludersi la sera (non si sa mai quando si finisce e che cosa ci ha riempito la testa prima di andare a letto). Io stesso mi rendo conto che la mia vita spirituale è banalmente rovinata da un cattivo rapporto con il cibo. Una caramella (per quanto buona) può diventare la causa del mio malessere... Dobbiamo imparare a conoscerci e a dare un nome proprio a quel "disordine" che va estirpato dentro la nostra vita. Un pantalone piegato e messo nell'armadio può diventare un aiuto importante nella battaglia di quella giornata; ma è banale?!! Non c'è niente di banale in guerra. Anche le cose più piccole possono essere delle trappole, delle bombe ben nascoste...

DISCORDE. L'opposto di discorde è CONCORDE. La prima parola significa: con un cuore diviso. La seconda parola significa: con un unico cuore. E' inutile dilungarmi (lo faccio tantissime volte) su come la 'divisione' tra di noi sia una delle opere più mirabili del male. La cosa più brutta, però, è che l'unità non è una cosa che si può imporre. L'UNITA' è una scelta che ciascuno deve operare mettendo da parte gli innumerevoli motivi per cui l'altro lo faremmo tranquillamente fuori dalla nostra vita. E' ricordarsi che quella persona vale tutto. Vale il sangue di Gesù. Vale la mia santificazione. Vale il mio bene. Anche quando non lo merita questo bene, perchè "Gesù è morto per noi quando eravamo ancora suoi nemici", dice l'apostolo... 
A questo proposito vi lascio la magna carta dei nostri rapporti. Se si esce fuori dalla logica di questo passo degli Efesini allora siamo fuori dalla fede, dalla fraternità, dalla Grazia di Dio...e non c'è bisogno che io vi dica che essendo io il Suo cane, non avrò remore nello sbranare chiunque si faccia promotore di discordia....: 

 Perciò, bando alla menzogna: dite ciascuno la verità al proprio prossimo; perché siamo membra gli uni degli altri.  Nell'ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date occasione al diavolo.  Chi è avvezzo a rubare non rubi più, anzi si dia da fare lavorando onestamente con le proprie mani, per farne parte a chi si trova in necessità.  Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano.  E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione.
 Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità.  Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. (Ef 4 25-32)

MENZOGNERO. La menzogna non è la bugia. La menzogna è dire la verità fornendo la chiave di lettura sbagliata nel comprendere quella verità. Delle volte noi siamo menzogneri perché partendo dalla verità su noi stessi, sugli altri, su Dio, rigiriamo quella verità a nostro favore, fornendo innanzitutto a noi stessi e poi agli altri, chiavi di lettura stravaganti e presuntuose pur di usare la logica del famoso romanzo il "Gattopardo": 'bisogna cambiare tutto affinchè non si cambi nulla'. In pratica uno cambia a 360° dimenticandosi che il Signore ci chiede cambiamenti a 180°, perchè a 360° significa che ritorniamo esattamente dove eravamo prima, ma a 180° siamo all'opposto. Tradotto dentro la nostra vita significa che se uno è egoista cambiare non svuol dire essere un egoista devoto... Se uno è vittimista, cambiare non vuol dire diventare vittimismi a sfondo evangelico.... e così via. La nostra umanità deve venire fuori dall'incontro con Cristo, come una umanità nuova, come una mentalità nuova, come una maniera nuova di vivere. Essere cristiani non è un cambio d'abito, ma un cambio di cuore. "Vino nuovo in otri nuovi".
Attendi al diavolo, che molto spesso ci permette un'intensa vita cristiana ma solo per non farci accorgere che fondamentalmente siamo uguali o peggio di prima, solo che adesso ci sentiamo al sicuro e a posto con la coscienza solo perchè sappiamo sfogliare un vangelo, dire un rosario o andare a messa. Anche in questo la correzione fraterna, la direzione spirituale e l'obbedienza sono strumenti imprescindibili....  

Ricapitolando:
OBBEDIENTE
ORDINATO
CONCORDE
AUTENTICO

esse sono le 4 parole con cui riprenderci dall'estate... Abbiamo ancora tanto su cui lavorare, ma alcune cose è bene tenerle sempre a mente, come queste.

Vi abbraccio e vi benedico

il cane del Pastore

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