lunedì 2 settembre 2013

Vocare (Lettere dal cane/1)



Vorrei chiarire il senso di fondo della "chiamata alla fraternità". Essa non è "propaganda", nel senso che non va venduta come una nostra idea bellissima a cui far innamorare anche gli altri. Essa è Una "vocazione", cioè una "chiamata di Dio". 

Dopo la "chiamata" alla fede, ciascuno di noi riceve una "chiamata" specifica che lo introduce in una sorta di "vita vera", più intensa, più profonda, più appassionata, appunto più vera. Da cosa la si riconosce che è "più vera"? dal coinvolgimento della nostra libertà. Essa esige da noi una decisione. Senza questa decisione non si dà nessuna  "vita vera". Esattamente come quando si ama qualcuno: non si può parlare di amore finchè non si decide di amare,. Senza questa decisione c'è solo innamoramento, e l'innamoramento è destinato a finire perchè è come un'antipasto... L'amore invece è come il vino, più passa il tempo, più invecchia, più diventa buono e prezioso. Ma ciò che lo rende "vino buono" è l'unione di queste due caratteristiche: "La Grazia che ci chiama", che ci pro-voca (chiamare per),e la decisione personale che io prendo consapevolmente e con tutto me stesso. 

Fatta questa premessa il nostro principale lavoro e impegno deve essere: "pregare il padrone della messe perchè mandi operai nella sua messe".

Dopo aver domandato con tutto il cuore e ogni giorno questo dobbiamo tenere gli occhi spalancati affinchè riusciamo a riconoscere i segni della chiamata nelle persone che incrociamo. 

A questo proposito vorrei ricordarvi un bellissimo passo dell'Antico Testamento:

"Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: «È di buon augurio la tua venuta?». 5 Rispose: «È di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a purificarvi, poi venite con me al sacrificio». Fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. 6 Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: «È forse davanti al Signore il suo consacrato?». 7 Il Signore rispose a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore»8 Iesse fece allora venire Abìnadab e lo presentò a Samuele, ma questi disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore». 9 Iesse fece passare Samma e quegli disse: «Nemmeno su costui cade la scelta del Signore». 10 Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripetè a Iesse: «Il Signore non ha scelto nessuno di questi». 11 Samuele chiese a Iesse: «Sono qui tutti i giovani?». Rispose Iesse: «Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge». Samuele ordinò a Iesse: «Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui». 12 Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: «Alzati e ungilo: è lui!». 13 Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama" (1Sam 16).

Fratellini miei, noi dobbiamo cercare Davide!! Dobbiamo cercare chi il Signore chiama e aiutarlo a "diventare Re". 
Sto molto pregando affinchè lo Spirito vi infiammi di passione e vi spalanchi gli occhi. E' su di voi che poggia quest'Opera. Io non sono altro che una voce, un passa carte, uno che vi ricorda le cose. 
Credo che dobbiamo riservare anche altri approfondimenti a questo proposito. Fatemi sapere che cosa è meglio. Se è meglio che io scriva o che ne parliamo e basta. serve però metodo e lungimiranza. Non pensate solo a voi. pensate a chi è lontano...a chi non verrà nemmeno per sbaglio a L'aquila. Guardate lontano....

Vi abbraccio e vi benedico

il cane del Pastore :)

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